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Giovanni Tommasi 

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Giovanni Tommasi Photographer

ABOUT ME

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Profilo Giovanni Tommasi Photographer

About me

È nel periodo della mia adolescenza negli anni 60/70 a Milano, in una Città Studi a dir poco rovente, tra proteste e rivolte studentesche, che inizio a comprendere l'importanza di catturare l'attimo, l'espressione, il volto, la situazione attraverso una fotografia. Capisco quanto sia fondamentale essere un fotografo-reporter. Negli anni '70 mi trasferisco nel comasco, dove inizio a svolgere la mia professione e coltivo la mia passione per la fotografia. Come molti all'epoca, mi avvicino alla fotografia con le classiche Kodak, Polaroid, ecc...

Poi, un bel giorno, mi regalo una splendida Olympus OM10. Non potevo ovviamente fare a meno di teleobiettivi, zoom, filtri, cavalletto e tutto ciò che serve a un fotografo, anche se solo un dilettante. Solo in seguito, capisco che la fotografia non è soltanto una questione di macchina fotografica o di accessori vari, ma dipende dalla capacità di chi scatta, chi riesce a cogliere l'attimo, il luogo, la luce, l'atmosfera e soprattutto dall'ispirazione. 

L'arrivo delle nuove tecnologie, un'altra delle mie grandi passioni, mi porta alla fotografia digitale, questa volta con una Canon. Da quel momento, decido di fotografare nel modo più semplice e naturale possibile. Non tollero l'idea di ritoccare le foto, di modificarle ad arte per renderle "perfette" e/o "senza difetti". Penso che una foto "ritoccata" non sia più un documento che cattura l'attimo, ma diventa un'immagine creata appositamente per altri scopi e/o per l'autocompiacimento. Ecco perché evito di usare il flash. Voglio semplicemente "lo scatto", quello che trasforma un'immagine banale in un "momento unico" e "irripetibile". Voglio che la mia foto diventi un "documento storico" che racconti ciò che ho visto. 

Nel 2014 le circostanze mi portano a trasferirmi nella provincia di Varese. Ultimamente è aumentato il mio desiderio di fotografare e questo mi ha fatto venire voglia di sperimentare nuove tecniche fotografiche mantenendo comunque la mia regola di non ritoccare gli scatti. Ho così realizzato questo desiderio sostituendo la vecchia Canon con una nuova e una bella collezione di obiettivi. L'avvento degli smartphone di ultima generazione, strumenti eccezionali, aumenta le mie potenzialità e mi permette di scattare foto anche in situazioni del tutto inedite. 

Nel corso degli anni, ho accumulato una lista infinita di oggetti del desiderio a fianco della mia macchina fotografica. Oggi sono fiero proprietario di uno smartphone fantastico, ideato apposta per gli appassionati di fotografia. Ci ho aggiunto anche strumenti interessanti come un'asta telescopica con telecomando e un Gimbal, utilissimo strumento per fotografare e riprendere in movimento. 

Nonostante molti segnali positivi e inviti ricevuti, nel corso degli anni non ho partecipato a mostre, concorsi o eventi. Ho esordito nel 2018 partecipando a "giornidarteaVarese" dove ho trovato grande soddisfazione nel feedback e nel giudizio del pubblico. Da allora ho continuato a esporre le mie foto in altre mostre collettive, ottenendo sempre delle grandi soddisfazioni. Ho avuto il piacere di essere coinvolto come fotografo in diversi eventi, rassegne musicali, concerti.

I miei scatti, preferibilmente in bianco e nero, anche se non disdegno il colore, "fermano il momento” nella sua forma più naturale e originale. È una ricerca paziente e difficile di luce, momenti e situazioni, fino a trovare l'attimo giusto, o almeno quello che sembra tale per me, le condizioni migliori, il momento per fare "CLICK" magico e irripetibile. 

Quanto tempo dedico alla post-produzione? Quasi nulla perché ritengo che la fotografia debba essere lo specchio di quel preciso istante e ogni modifica o ritocco rende il documento un falso, un’immagine che distorce la realtà.

Per questi motivi ho fatto mio l'aforisma

 

“Il fotografo dilettante si preoccupa di avere l’attrezzatura giusta, il professionista si preoccupa dei soldi e il maestro si preoccupa della luce”

(George B. IR)